domenica 17 aprile 2011

La piccola Muscari

La muscari (Muscari botryoides) è un altro di quei fiori minuscoli ma onnipresenti che colorano i prati nei mesi di marzo e aprile. 


Questa pianta, tanto piccola quanto elegante, fa parte della famiglia delle Liliacee/Hyacinthacee.
E' conosciuta anche con i nomi popolari di 'soldatini' o 'pentolini', anche se devo ammettere che non ci è chiarissimo il motivo di tali soprannomi...
Il nome Muscari viene dal latino 'muscus' ad indicare il profumo muschiato dell'infiorescenza; 'botryoides' invece in greco significa 'a forma di grappolo d'uva'; oltre che la forma anche il colore di questo bel fiorellino ricorda infatti un bel grappolo d'uva nera!
Un sinonimo (spesso le piante hanno ben più di un nome scientifico) di questa specie è 'Muscari neglectum', ad indicare l'aspetto poco vistoso del fiore. Si vede che chi ha scelto questo ingrato nome non possedeva una vista buona!
Guardando da vicino i singoli fiori della muscari ci accorgiamo infatti di quanto siano belli pur nelle loro minuscole dimensioni.

 I fiori superiori sono rivolti verso l'alto, ma sono sterili, essendo privi di stami e ovari - servono per lo più ad allettare gli insetti impollinatori. Quelli inferiori sono rivolti invece verso il basso e sono fertili. I petali sono fusi a formare un tubo a forma di palloncino; il bordo è sfumato sul bianco.

In questa foto si vedono anche gli stami che vanno a sfregarsi con l'insetto impollinatore che va a visitarli.

I fiori chiusi ricordano talmente tanto un acino d'uva che mio marito, dopo averli fotografati, ha provato ad assaggiarli! A suo dire dopo un primo impatto molto dolce subentra un schifosissimo acido-amarognolo, tanto che li ha subito sputacchiati via!
La muscari è una pianta perenne, dotata di un bulbo e di bulbilli con i quali si propaga. Le sue foglie sono lisce e lineari, più lunghe dello stelo del fiore.

I frutti sono capsule con tre valve che contengono semi molto striati. Alcune piantine di muscari hanno già iniziato a fruttificarle e abbiamo potuto fotografarne una con il frutto ieri all'Orto Botanico di Trieste.

I nonni ci insegnano che la muscari veniva un tempo raccolta in gran quantità per colorare le uova sode per la Pasqua. Bisogna fare attenzione a non usare il gambo o le parti verdi ma mettere solo l'infiorescenza nell'acqua con cui si bolle le uova, altrimenti si interferirebbe nella colorazione. Devo dire che ci abbiamo provato anche noi ma con scarsi risultati - un uovo appena tinto di una pallida ombra violacea. Forse ne abbiamo usato troppo pochi? Ad ogni modo per colorare le uova è meglio usare le cipolle rosse che non solo funzionano meglio, ma ci permettono di lasciare la muscari nei prati a cui appartiene!

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